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Italia's Growth Talent 2021: la conferma di un evento con un'offerta di valore

Italia's Growth Talent 2021: la conferma di un evento con un'offerta di valore

Una partecipazione entusiasta e molta interazione per un evento online dedicato al growth hacking. La nostra recensione di Italia's Growth Talent 2021.

Non è mai facile confermarsi e ancor più difficile è superarsi, ma gli organizzatori di Italia’s Growth Talent 2021 sono riusciti nell’impresa.

L’evento, che nella precedente edizione del 2020 ha avuto la durata di due giorni, questa volta si è esteso su sette giorni, dal 16 al 23 gennaio 2021. Una scelta rischiosa che si è mostrata invece vincente, con un ampliamento dell’evento gestito in modo intelligente, senza che l’offerta di contenuti ne risentisse, arricchendosi anzi di alcune novità e creando nei partecipanti una certa fidelizzazione e l’attesa nel ritrovarsi giorno dopo giorno e confrontarsi, tanto nei momenti dedicati al networking quanto nel semplice commentare i diversi speech in diretta.

Come ci ha detto l’ideatore e organizzatore di Italia’s Growth Talent, Gerardo Forliano, in chiusura di una puntata di “Inside Talk” (nostro format video) registrata a pochi giorni di distanza dall’evento e dedicata al growth management: «in questa edizione abbiamo voluto eliminare il concetto di parallelismo, rendendo tutto consequenziale, così chi voleva poteva seguire tutto dall’inizio alla fine. […] È stato veramente bello, soprattutto, vedere la community super affiatata, nonostante sia nata lì […] e questo credo sia uno dei risultati più belli di questo evento».

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Come mantenere desta l’attenzione in un evento che dura SETTE giorni

In eventi di tale durata, che inoltre si tengono interamente online – nello specifico, in un gruppo Facebook a cui era possibile accedere solo dopo l’acquisto del biglietto digitale –, il rischio maggiore è quello di perdere l’attenzione del pubblico, risultare ripetitivi o perfino annoiare chi segue. Anche sotto quest’aspetto, invece, il team organizzativo, guidato dall’entusiasmo e dalla competenza di Gerardo Forliano, ha saputo neutralizzare il pericolo nel migliore dei modi.

Non solo infatti sono stati organizzati numerosi momenti di confronto, ma è stata pensata una forma di gamification basata su un sistema a premi. Le regole del gioco erano tanto semplici quanto efficaci: durante alcuni speech, all’improvviso e ripetutamente, comparivano delle immagini in sovrimpressione (per esempio quella di un alpaca); chi riusciva a contare quante volte compariva l’alpaca vinceva un libro. Lo stesso metodo è stato utilizzato per alimentare il confronto tra partecipanti e speaker: è stato difatti promesso un libro agli utenti che avessero inviato domande che avessero ricevuto poi più like o a chi, a detta del relatore del momento, avesse formulato la domanda più interessante.

Potrebbero sembrare semplici espedienti, ma hanno funzionato perfettamente, aumentando l’ engagement e rendendo il tutto più leggero, con dei momenti di svago che motivavano chi seguiva a non abbassare la soglia dell’attenzione: nel corso dell’evento c’è stata grande partecipazione e centinaia di persone hanno seguito l’evento, manifestando soddisfazione per lo stesso.

Non solo growth hacking: tutti gli argomenti al centro di italia’s growth talent 2021

Grande attenzione anche all’evento di quest’anno è stata posta sui contenuti, per offrire tantissime ore di formazione, in modo ancora più approfondito, organizzando delle giornate tematiche sul growth hacking (o – come preferisce sottolineare lo stesso organizzatore –  sul growth management) e su tutti gli argomenti affini.

In apertura dell’evento, Yari Brugnoni, co-founder di Ninjalitics, e Gerardo Forliano hanno introdotto il pubblico a quella che sarebbe stata stata un’esperienza formativa ricca di spunti e idee.

La social media conference: tra casi pratici e messaggi motivazionali

Italia’s Growth Talent 2021 si è aperto con la social media conference, una giornata dedicata al mondo dei social e alla presentazione delle migliori strategie e dei migliori strumenti per avere successo su queste piattaforme.

Yari Brugnoni in un breve discorso ha fatto una premessa, ricordando a tutti la centralità del mondo online e la ricchezza degli strumenti che offre, ma al tempo stesso la necessità di saperli utilizzare con efficacia, rispettando una semplice regola: «Vinci se sai chi sei», ossia essere sempre coerenti, se stessi.

Gli interventi della giornata sono stati aperti da Luca La Mesa, che si è focalizzato sul valore della credibilità e della lealtà per la costruzione di true fan; nel corso dell’intervento è emerso l’ hashtag #DaiValore, che ne ha in qualche modo riassunto il messaggio di fondo. Un messaggio simile a quello espresso da Patrick Abbattista, founder di DesignWanted, che ha raccontato la sua esperienza sottolineando che per crescere sui social è importante «essere costantemente presenti per educare il pubblico ai propri contenuti».

La mattinata è proseguita con Chiara Bacilleri, head of data presso Lifeed, che ha parlato dell’importanza delle soft skill in un società in cui c’è un nuovo stile di leadership che richiede di coinvolgere, ispirare e motivare le persone. In questo caso, però, l’unico appunto che verrebbe da fare è che la presentazione è stata eccessivamente “teorica”, mancando di una componente più “pratica”.

La mattinata si è chiusa con Riccardo Pirrone, founder e CEO di KiR web, che ha portato entusiasmo e divertimento con un intervento ricco di esempi di campagne social, come quelle realizzate da Taffo. In questo caso sarebbe stato interessante approfondire ulteriormente le campagne mostrate, anche se, considerando anche il poco tempo a disposizione, il relatore ha preferito trasmettere più che altro messaggi di base di certe attività di marketing.

Particolare curiosità è stata suscitata dall’intervento di Davide Dal Maso, che ha presentato “Social Warning“, un progetto dal grande valore etico e morale, volto a favorire una maggiore educazione digitale.

Il pomeriggio della social media conferenze, invece, è stata aperta da Enrico Lugnan, che ha evidenziato quanto è importante standardizzare i processi, ed è stato seguito da Silvia Bisconti, un concentrato di creatività e idee fuori dagli schemi.

L’evento è proseguito con uno speech sui protagonisti del mondo social, ossia gli influencer . Camilla Bellini ha definito l’influencer come «una persona coerente e spontanea […] un professionista», capace di guadagnarsi la fiducia di una community, precisando che l’ influencer marketing «non è una moda».

Sul finire della giornata sono intervenuti alcuni speaker che lavorano all’interno di realtà particolari, come Danilo Crocetta, marketing e communication manager di NeN Energia, e Nicolò Santin, CEO e co-founder di Gamindo, che hanno a loro modo manifestato la follia del marketing che si è concretizzata nella capacità di NeN di rivoluzionare un settore tradizionalista come quello dell’energia e la capacità di affrontare ogni ostacolo con resilienza e creatività, trasmessa da Santin con la frase «il successo vien fallendo».

Le giornate tematiche dell’evento o “5 Days”

Dal lunedì al venerdì ciascuna giornata dell’evento è stata dedicata a una specifica area tematica. Anche questi “5 Days“, come la conferenza di apertura dedicata ai social e quella conclusiva, sono stati presentati da Gerardo Forliano e da Yuri Brugnoni.

Non intere giornate di formazione ma incontri divisi tra tarda mattinata e tardo pomeriggio/sera. Una trovata originale è stata quella di iniziare sempre, alle 12.30, con delle sessioni di rilassamento mentale o muscolareper esempio con incontri di yoga o pilates, come una sorta di (utile) promemoria sull’importanza di respirare bene, provare a liberare la mente dal sovraffollamento di pensiero e muoversi (bene), per chi – come con ogni probabilità il pubblico di Italia’s Growth Talent 2021 – trascorre molte ore seduto al computer. Dopo questi brevi momenti e fino alle 14.00 sono stati invece organizzati degli incontri con Dots by Dot Academy e Marketing Espresso, di volta in volta su argomenti legati al tema della giornata, e dalle 18.00 alle 21.00 degli speech più lunghi con sempre ospiti diversi.

Il lunedì è stato l’Ads Day, dedicato all’advertising sulle principali piattaforme online. Il primo intervento della giornata ha visto come protagonista Francesco Malaguti, con un intervento breve, informale e non autoreferenziale, che ha messo in luce la top seven dei consigli per l’advertsing su LinkedIn partendo da una premessa essenziale: «lo scroll sul feed di LinkedIn è molto diverso rispetto agli altri social in quanto non cerchiamo notizie per intrattenerci ma per informarci e quindi la soglia d’attenzione dell’utente è molto alta». A seguire un intervento di Marco Onorato sull’advertising su Instagram e uno di Fabio & Luca Faccin sui “3 elementi che influiscono sul successo di una strategia promozionale nel 2021“.

L’Ads Day è proseguito con l’intervento di Veronica Gentili, che ha illustrato, anche con una certa simpatia, i nuovi strumenti di Facebook per il Business come, per fare qualche esempio, Facebook (e Instagram) Shop, con i relativi insight dedicati, il nuovo layout (e altre novità) per alcune tipologie di pagine Facebook e l’arrivo del Brand Collabs Manager (uno strumento gratuito di Facebook che permettere di connettere brand e creatori di contenuti).
A quello di Valerio Celletti e Enrico Chiolo su lead generation display è seguito uno speech di Tonia Maffeo, Alessia Spadaccini e Valentina Tanzillo, basato su informazioni e utili consigli su come fare advertising su LinkedIn, Pinterest, Twitter, Tik Tok.

La mattinata del 19 è entrata nel vivo del Content Day con l’intervento di Francesca Busi su come usare efficacemente le GIF per le proprie strategie di contenuto, tra gli immancabili alpaca glitterati e mini giveaway libreschi. Con il secondo intervento, ancora uno di Marco Onorato, i protagonisti sono diventati i contenuti per i social e le strategie per sfruttarli al meglio per posizionare il proprio brand.
La sessione pomeridiana si è aperta invece con due interventi che sembravano rivolgersi soprattutto a chi, seppure per ragioni e con finalità diverse, si avvicina per la prima volta al mondo della creazione di contenuti professionali.
Luigi Nigro ha provato a spiegare ai content creator in erba come si fa a e quali sono gli accorgimenti necessari per trovare lavoro con il content marketing: protagoniste le relazioni, qui intese soprattutto come community management e capacità di creare un scambio doppiamente prolifico con chiunque “consumi” i propri contenuti; è sembrato però strano che, nell’ambito di un evento dedicato a startupper e imprenditori che vogliano fare la differenza – come è stato spesso presentato l’evento –, e mentre si è sottolineata spesso la necessità di studiare scrupolosamente e quasi scientificamente una strategia per i propri contenuti, la content creation sia stata presentata anche come opportunità “per arrotondare” buona per studenti fuorisede. A Nicolò Andreula, invece, è stato dato il compito di provare a spiegare perché e come poter sfruttare i contenuti di brand anche per la propria strategia di comunicazione interna, soprattutto se si intende improntare la stessa sull’empatia, cosa così importante in un così delicato momento di ripresa post emergenza sanitaria. Un po’ a sorpresa, l’intervento più tecnico della giornata, quello più denso di consigli e tip pratici da poter mettere in atto immediatamente è stato quello di Graziosa Pancot (meglio conosciuta su IG come @grace_theamazing) sulle Guide di Instagram. Tante per lei le domande, le richieste di chiarimento e quelle di affrontare insieme, seppur in maniera molto rapida, piccoli casi pratici relativi a come usare il nuovo strumento messo a disposizione da Instagram nel caso di attività locali o per il settore dell’ospitalità: una partecipazione che, a voler mettere subito in pratica quanto imparato nella seconda giornata di Italia’s Growth Talent 2021, è sembrata essere segno di notevole gradimento e interesse.

In chiusura è arrivato il “caso di studio” di Marketing Ignorante: l’intenzione di Steven LoPresti e Michele Cimini è sembrata essere quella di spiegare come si possa “fare audience” partendo dalla costruzione di una community.
L’impressione lasciata da questa giornata è però che di contenuti davvero utili, da salvare, portarsi a casa e applicare immediatamente, soprattutto per chi già fa questo lavoro o ha un minimo di confidenza con la materia, ce ne siano pochi per una giornata che si prefissa di essere un Content Day. Quel che è sembrato aver prevalso, più che altro, è stata la voglia di fare community.

Il Design Day, il 20 gennaio, si è aperto con lo speech di Roberto Sportelli, che ha analizzato il “Double Diamond, una metodologia di progettazione di prodotti (sia fisici che digitali): un modo interessante per aprire il tema di questa giornata formativa, partendo da un approccio al design che cerca di affrontare le principali sfide che si presentano nelle differenti fasi del processo creativo.

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Roberto Sportelli durante il suo intervento all’Italia’s Growth Talent 2021

Da questo quadro più generico si è passati a un contesto più specifico con Davide Rigamondi, che ha parlato di design applicato ai social in un intervento che ha posto enfasi sull’importanza di mettere le persone al centro, anziché guardarle come semplici “oggetti di consumo”. In un contesto social dove si tende a puntare all’aumento sfrenato delle condivisioni, l’esperto ha invitato a «porre le persone prima delle azioni, della viralità e dell’estetica»: basare il proprio lavoro fondamentalmente su questi tre aspetti può portare alla creazione di contenuti meramente estetici e al tentativo di riprodurre altri post virali, senza che ci siano alla base una ricerca e una reale comprensione di ciò che davvero potrebbe colpire o andare incontro alle esigenze e preferenze degli utenti. L’esperto ha provato a rendere più chiari, nella pratica, i consigli e le riflessioni presentate durante la prima parte del suo intervento anche alcuni esempi.

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Davide Rigamondi durante il suo intervento a Italia’s Growth Talent 2021

Come è avvenuto in diversi altri settori, anche il mondo del product design si è dovuto adeguare al lavoro da remoto : a parlare di questo processo di adattamento è stata Paola Bisogno, product designer di Casavo. Il tema dell’intervento è stato molto attuale e per questo particolarmente utile in un momento in cui ancora tanti professionisti si ritrovano a dover ricorrere al remote product design (riprendendo il titolo dell’intervento). Dopo una breve introduzione sulla tematica, incentrata sul ruolo del professionista che si occupa di tali mansioni – rendendo così l’intervento più “accessibile” ai partecipanti meno ferrati sull’argomento –, la professionista è passata al modo in cui le fasi di ricerca e di progettazione dei prodotti si sono dovute adattare al lavoro da remoto, identificando i diversi tool che possono essere usati per sopperire alla mancanza di contatto fisico con i colleghi ma soprattutto con gli utenti.

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Paola Bisogno durante il suo intervento all’Italia’s Growth Talent 2021

Quello di Fabio Gai, co-fondatore di Funnel&Co, è stato un intervento davvero ricco di spunti e di consigli utili per chiunque voglia creare un lead magnet efficace, il tutto spiegato con un linguaggio molto chiaro e fornendo anche alcuni concetti chiave agli ascoltatori che hanno meno familiarità con l’argomento. L’intero intervento si è basato sull’esperienza e la metodologia di Funnel&Co, basate sull’unione tra le tecniche di design thinking e il funnel marketing .

Uno speech più teorico ma che ha spinto a riflettere sul ruolo del designer nel contesto che stiamo vivendo è stato quello di Alessandro Via, co-fondatore e strategic design advisor di Mirai Bay. L’esperto ha analizzato il modo in cui un modello rigido come quello del design thinking deve cambiare e come esso deve essere interpretato in un contesto come quello di una pandemia globale.

Alessandro Via durante il suo intervento all’Italia’s Growth Talent 2021.

Al Data Day, dedicato ad analytics e strumenti di monitoraggio, hanno preso parte, tra i vari relatori, Matteo Zambon, Gaetano Romeo e Alessandro Venturelli, professionisti che analizzano i dati nel loro lavoro quotidiano.

L’ultima giornata tematica, quella del 22 gennaio, è stata il Multimedia Day. A parlare di multimedialità nel campo della formazione è stato Francesco Lamacchia, che nel 2014 ha dato vita al progetto di formazione Dot Academy. Con un intervento formale ma non autoreferenziale, arricchito con slide chiare ed esplicative dei concetti trattati, ha illustrato i cambiamenti nell’ambito della formazione, per esempio soffermandosi su come nel contesto attuale si inseriscono la crisi della didattica tradizionale (dovuta alle restrizioni per prevenire la diffusione del COVID-19) e la nascita dei nuovi strumenti di apprendimento emergenti. Nonostante un contenuto magari leggermente scontato (soprattutto per chi in periodo di pandemia si è già confrontato con le nuove piattaforme multimediali e ha già ben chiari pro e contro di queste ultime), Lamacchia, grazie al suo intervento, condito dal giusto tono e da un ritmo di voce gradevole e  “non pesante”, ha stimolato il proprio pubblico con interessanti riflessioni e altrettanti spunti di approfondimento. Un esempio? Alcuni consigli sulla strutturazione di progetti in ambito di multimedia learning e analisi su come e perché questa modalità di formazione faciliti la concentrazione degli studenti.
Dopo questo relatore, è stata la volta di di Marco Onorato, founder di Marketing Espresso, con un intervento sui i media aggiuntivi ai propri social (quali: podcast , blog , canale YouTube) e come integrarli in modo coerente in una più ampia strategia di marketing; nonostante qualche slide sia risultata poco chiara, lo speech è stato arricchito da esempi pratici ed è da sottolineare come Onorato abbia lasciato spazio a un momento interattivo con gli spettatori (uno di quei momenti che, in questo evento, si sono conclusi con l’assegnazione del libro del giorno alla domanda più interessante).
Altri relatori della giornata sono stati Federica Mutti, che ha parlato di come trovare clienti grazie a YouTube, e Mario Moroni, con uno speech atto a svelare i “5 falsi miti del podcast“.

Growth Conference: la giornata di chiusura dell’Italia’s Growth Talent 2021

L’evento si è chiuso con quella che era forse la giornata più attesa: la Growth Conference, una giornata dedicata alle strategia e agli strumenti per la crescita aziendale. Gli interventi sono stati più tecnici, scendendo nel dettaglio delle strategie migliori per crescere e dei modi per implementarle.
Per la crescita della propria azienda è importante prima di tutto soddisfare i clienti: nel ricordare questo, Luca Barboni, founder di 247X, ha avvisato che «la soddisfazione non dipende solo dal beneficio funzionale, ma anche dall’esperienza percepita» dei consumatori.

A seguire, Claudio Bedino, co-founder di Oval Money, ha raccontato il caso della propria azienda che ha basato la propria crescita sull’attenzione alla customer retention.

La seconda parte della mattinata ha visto protagonisti Yara Paoli, chief growth scientist di Growth OS, e Victor Rainieri, country manager di Casavo. Yara Paoli ha cercato di definire il growth, un concetto multiforme, spesso incompreso, precisando che le aziende devono puntare a una crescita sostenibile o a una “sustainable growth“: l’obiettivo deve essere quello offrire valore aggiunto. L’esempio portato è stato quello di Casavo, ma i concetti di base sono parsi comunque interessanti e validi anche più in generale per altre realtà.

L’ultima sessione pomeridiana è stata aperta da Raffaele Gaito, un growth coach, che ha cercato di comunicare il giusto mindset per puntare alla crescita. È stato un intervento motivazionale e più leggero, che ha trasmesso idee chiare su cui fondare la propria crescita. Anche l’intervento di Eugenio Sapora, country manager di Too Good To Go, ha sicuramente colpito tutti i partecipanti, mostrando come le idee migliori possano nascere da esigenze concrete e nobili fini, come la riduzione dello spreco alimentare e la salvaguardia dell’ambiente.

Lo speech di Matteo Aliotta, growth marketing manager presso Venture Group, è riuscito a dipingere le generazioni che animano la nostra società e, in particolare, lo ha fatto con una “lezione” sui Millenials, un’occasione per conoscere meglio questo target e comprendere come approcciarsi a esso.

Gli ultimi due casi aziendali, Italianway e WeRoad, rispettivamente presentati da Marco Celani e Fabio Bin, hanno mostrato il modo in cui due giovani aziende italiane si sono fatte strada in un settore complesso come quello del turismo, dominato sul web dalle grandi Online Travel Agency. Paolo Ertreo, growth product designer presso Dropbox, in collegamento dagli Stati Uniti, ha intervallato i citati casi aziendali, manifestando la sua passione per la sperimentazione.

Un evento di valore

Da quanto scritto si deduce chiaramente quanto Italia’s Growth Talent 2021 sia stato un evento di grande valore per i partecipanti.

L’idea di alternare interventi più formativi e teorici a casi aziendali è stata sicuramente interessante: nulla può esser detto sulle competenze – tutte di spessore – degli speaker, che non si sono mai focalizzati su se stessi e su uno stile autoreferenziale (tranne che in rari momenti). Un minor numero di ospiti, però, avrebbe forse consentito di concentrare maggiormente l’attenzione sul relatore e sul singolo argomento, approfondendo meglio e lasciando più tempo a interazioni con il pubblico. Tuttavia, non si può negare che sia stato molto piacevole godersi, per giunta a distanza e nel corso di una sola settimana, la ricchezza offerta da una così ampia platea di speaker.

Italia’s Growth Talent 2021 è riuscito, insomma, a nostro avviso, che lo abbiamo seguito giorno dopo giorno come media partner, a confermare il successo della prima edizione e ha messo in luce ancora più quella che probabilmente può essere considerata la principale anima dell’evento: la voglia di costruire una community e di sfruttare la possibilità di arricchirsi professionalmente e umanamente facendo rete con chi fa il proprio mestiere o con chi potrebbe applicare certi concetti ai più svariati ambiti.

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